Settimana della Cultura Friulana 2023

Settimana della Cultura Friulana 2023

La Settimana della cultura friulana torna anche quest’anno a proporre attività e iniziative per conoscere meglio la realtà della nostra regione, la sua storia, la sua tradizione e la sua identità.
Proprio “identità”, probabilmente, è la parola che più di tutte riesce a segnare i percorsi che ci portano, con eventi, appuntamenti, visite e spettacoli, a capire il senso del nostro essere comunità; l’identità misura la combinazione di fatti, di vicende e di situazioni che hanno reso e che continuano a rendere il Friuli quello che è e noi friulani quello che siamo, con le buone ragioni di riconoscere una particolare visione del mondo e della vita che ci appartiene. Quest’anno la Settimana fa festa, perché è giunta alla decima edizione. E lo diciamo con orgoglio.

Dieci anni di lavoro per condividere un progetto con il territorio e per consolidare una rete di relazioni sempre più ampia e forte, dieci anni per affermare che non ci basta più il fasìn di bessôi, ma che dobbiamo unirci per far crescere la coscienza e la conoscenza del patrimonio materiale e immateriale della nostra terra. Di questo patrimonio fanno parte e pieno titolo anche gli esempi che le friulane e i friulani degli anni e dei secoli passati ci hanno lasciato, esempi che dobbiamo celebrare e fare nostri.

Programma evento 

Krampus

I Krampus sono oggi legati alla tradizione di San Nicolò che si festeggia tradizionalmente la sera del 5 dicembre. Il rito, tipico di diversi paesi delle Alpi (Sudtirol, Friuli, Austria, Svizzera ma anche Germania, Ungheria e Repubblica Ceca), è incentrato sulla sfilata per le vie del paese di San Nicolò. In Friuli, la tradizione è diffusa nella Val Canale: nella zona del Tarvisiano, Ugovizza, Malborghetto e Pontebba.

San Nicolò, con la barba folta e bianca, accompagnato da angeli, distribuisce dolci ai più piccoli e buoni. Lo seguono, dei diavoli inferociti: i krampus alla ricerca dei bambini cattivi. Appena il sole tramonta, San Nicolò scompare lasciando la popolazione alla mercè dei diavoli, che si prodigano a rincorse ed inseguimenti.

Il nome “Krampus” deriva probabilmente dal tedesco “Kramp” (artiglio), secondo altri deriverebbe dal bavarese “Krampn” (morto, putrefatto, passato). Gli studiosi tendono ad associare l’origine di questa figura ai riti legati al Solstizio d’inverno e più in generale con riti pagani (probabilmente di origine celtica) che contrapponevano il “bene” al “male”. Tali riti saranno, successivamente, adattati alla Cristianità introducendo la figura di San Nicolò come emblema del “bene”. I Krampus hanno maschere spaventose; i loro abiti sono consunti e sporchi. Mentre vagano nella notte provocano tetri rumori, ottenuti da campanacci o corni. Esistono anche dei Krampus “femmina” (i Krampa) anch’essi, però, impersonati da uomini. Sono diverse le regole a cui sottostare per entrare a far parte di un “Gruppo Krampus”, tra le principali, quella di non togliersi mai la maschera in pubblico.

Diverse sono le leggende sulla nascita di questa tradizione.

Una di queste narra che in periodo di carestia, ragazzi dei villaggi di montagna dopo essersi travestiti, e resi irriconoscibili, usando pelli e corna di animali, terrorizzavano gli abitanti dei paesi vicini, derubandoli delle provviste necessarie per l’inverno. Ben presto, però, i ragazzi si accorsero che tra loro c’era un impostore: era il diavolo in persona, che approfittando del suo volto terrificante si era introdotto nel gruppo rimanendo riconoscibile solo dai piedi a forma di zoccolo di capra. Venne, allora, chiamato un vescovo, Nicola, per esorcizzare la terribile presenza. Da allora, sconfitto il Demonio, i ragazzi mascherati da diavolo continuarono a recarsi nei villaggi vicini, non più a depredare ma a portare doni accompagnati dalla figura del Vescovo, cioè colui che aveva sconfitto il male.

Il rito friulano ha luogo la prima Domenica di dicembre dopo il 5 a Pontebba.

Fiera dell’8 Settembre

L’antichissima Fiera dell’8 Settembre è al centro delle festività e tradizioni popolari. Esposizioni di merci ed animali hanno richiamato fin dalla istituzione (1342) le popolazioni delle vicine valli e della Carinzia. Da oltre 30 anni la Pro Loco ha completato la sagra con le manifestazioni del Settembre Pontebbano con mostre, spettacoli folkloristici e musicali, dall’1 all’8 settembre. Grande rinomanza in tutta le regione e nella vicina Austria ha assunto la Festa dell’amicizia Friuli-Carinzia che si svolge la prima domenica di agosto al Passo Pramollo, dove, da più di mezzo secolo ormai, tradizioni e costumi di due popoli si incontrano in una atmosfera di sincera e palpitante amicizia. Da ricordare inoltre le semplici manifestazioni popolari del folklore che affondano le radici nella più genuina tradizione locale come gli “spitz parkli” – di evidente derivazione austriaca, che nella ricorrenza di S. Nicolò si aggirano con catene e campanacci per le vie e i suggestivi vicoli di Pontebba – e la tradizionale “Festa della Tàe” che viene organizzata a fine Carnevale a Pontafel e a S. Leopoldo, cui fa seguito la sfilata di carri e gruppi allegorici.

Altre tradizioni ancora resistono e ci tramandano usi e costumi del posto, così come fa il Gruppo Corale Folkloristico Arturo Zardini, custode del prezioso patrimonio musicale lasciato in eredità dal maestro, autore e compositore di musica popolare e di numerose villotte friulane tra le quali la famosa e suggestiva Stelutis Alpinis.

Festa del Confine

Nella piazza del Mercato e lungo le vie di Pontebba, a metà agosto si svolge la Festa del Confine, evento in cui vengono organizzati visite guidate, la rievocazione storica con figuranti e riallestimento di quello che era il punto confine 100 anni fa, escursioni naturalistiche nelle meravogliose zone circostanti, si esibiscono gruppi musicali e folk lngo le vie e piazze del paese, e non può mancare uno spettacolo sul ghiaccio.